Diceva una canzone di tanti anni fa di Celentano (sulle cui note zappavo sulla chitarra nel vano tentativo di imparare a suonarla):
E intanto il tempo se ne va
E non ti senti più bambina
Si cresce in fretta alla tua età
Mi tornano in mentre le parole e la melodia di quella canzone oggi che anche Benedetta, nella pancia di sua madre quando con Rita ci siamo sposati, affronta l’orale della sua maturità.
In questa scuola italiana maltrattata un po’ da tutti, sulla quale nessuno investe, e non solo i governi che sfilano a Roma, ma anche tanti Docenti e tanti Genitori, la Maturità è uno snodo importante. Si esce dalle aule rassicuranti delle superiori e si inizia a camminare “fuori”, non più con l’obiettivo di finire la scuola a giugno, ma con quello di crescere per il proprio futuro, che ormai sta bussando.
È il momento delle scelte!
Di decidere “come essere da grandi”, perchè il Futuro è in mano a chi lo affronta con la necessaria energia positiva, e non di chi si fa trasportare per inerzia.
“Essere” o “Non essere” è sempre questo il dilemma. In altre parole: impegnarsi per diventare quello che oggi si decide di voler “essere”, oppure impegnarsi per riuscire “a fare” il mestiere che si decide oggi di fare.
Tuttavia, nella vita, si “è”, non si “fa” un mestiere.
Lo sa bene la Benedetta, musicista dall’orecchio assoluto, capace di distinguere la nota “ben suonata” dalla nota che “suona bene”, che è frutto della personale interpretazione di uno spartito e non di uno spartito ben suonato.
A Benedetta, quindi, l’augurio si saper sempre scegliere quello che “suona bene”, anche se spesso conduce su strade impervie e faticose, le uniche, tuttavia, che la condurranno a “essere”, e non semplicemente “a fare”.

wwayne
luglio 7, 2017
Mi hai riportato alla mente questa storia: https://wwayne.wordpress.com/2008/09/03/1994-diploma-di-maturita-di-giuseppe-gatto/. Che ne pensi?