Due autentici Tabù di Parma a confronto: Maria Teresa Guarniei e il M5S.
A Parma di Maria Teresa Guarnieri nessuno può parlare bene, anche se tutti ne pensano un gran bene. Nessuno può ammetterlo, né può contestarlo, ma i risultati che la medesima ha ottenuto da amministratore della cosa pubblica sono stati eccellenti. Ma lo sport cittadino al suo riguardo è di compiere dei distinguo: “è comunista” dicono quelli di centro-destra, “è fascista” dicono quelli di centro-sinistra, e il bello che tra loro si trovano anche d’accordo, basta dare addosso alla Guarnieri. Etichette che tuttavia non colgono l’essenza della Guarnieri: è una donna onesta che con passione si è sempre dedicata ai problemi della sua città… e così, sempre più spesso, qualcuno dietro un albero, di nascosto, Ti dice: “peccato, mi sono pentito, avrei dovuto votare lei!!”.
Il secondo Tabù a Parma, è il M5S: non se ne può parlare se non per osannarlo; non si può formulare una critica senza diventare bersaglio di polemiche più o meno a livello di insulto. Non ci si può confrontare, perché certamente si capisce male o si vuole travisare quello che il M5S vuole effettivamente dire, anche se sullo quello specifico argomento non ha un pensiero. Non si può dire che in un anno non si è visto molto, senza passare per ingrati reazionari o per vecchi politicanti attaccati alla poltrona (anche se l’unica che si ha è quella dell’IKEA davanti alla TV) e comunque miopi di fronte alla rivoluzione penta-stellare attuata in città che giurano esserci… da qualche parte!.
Due diverse e contrarie censure: ma Parma ha bisogno di tabù ?
No, assolutamente N, Parma ha bisogno di una IDEA di città sulla quale confrontarsi e coagulare le energie e gli sforzi.
Il risultati delle elezioni amministrative della scorsa fine settimana sono drammatici non solo per i partiti e i non-partiti-movimenti (che ne escono un po’ meno unti dagli elettori, che infatti sono subito diventati “cittadini ingrati”), ma soprattutto per il crollo dell’affluenza al voto: a Roma ha votato 1 cittadino su 2 !!!
O la Politica (con la P maiuscola) riconquista autorevolezza e torna a essere volano e promotrice di IDEE, oppure davvero la vera deriva di questa nostra Democrazia è la caduta di interesse per la stessa partecipazione. Con il pericolo, da non sottovalutare, che pochi possano convincersi di rappresentare tutti !!
Superiamo dunque i tabù, e cominciamo davvero a confrontarci sulle IDEE, e non sulle appartenenze e/o sulle provenienze, ma sugli obiettivi da raggiungere, insieme!

morello
Maggio 28, 2013
Debbo ringraziare sentitamente l’amico Michele che con i suoi interventi sempre particolarmente equilibrati mi consente di dare sfogo alle mie opinioni.
Per l’ennesima volta quanto sostieni sui tabù parmigiani in ambito socio politico è pienamente condivisibile. Forse varrebbe la pena sottolineare in merito a molti dei denigratori dei grillini che sono gli stessi che li hanno sostenuti al ballottaggio nello spirito masochistico di far vincere un peggio che non sarebbe durato e li avrebbe fatti riemergere trionfatori. Non era necessario essere particolarmente brillanti per capire che sarebbero stati sostenuti – e quindi si sarebbero resi inamovibili – da tutto il loro movimento a livello nazionale. Maria Teresa aveva insistito a lungo sulla necessità di competenze professionali per poter esercitare il ruolo di amministratori pubblici, ma come sempre era stata considerata una peccatrice di autoesaltazione. Oggi a molti dell’opposizione è sorto il dubbio, espresso anche pubblicamente, che lei avesse ragione e che l’essere onesti non sia la condizione unica per essere bravi amministratori.
Limitatamente al sistema politico nazionale credo che siamo allo sfacelo totale di tutti. Ognuno ha fatto un vago cenno all’assenteismo per esaltare subito dopo il proprio successo elettorale: facciamo l’esempio di Roma, il partito di maggioranza relativa ha avuto il consenso di poco più del 40% dei votanti (tragicamente uguale a quello ottenuto a Parma al primo turno delle ultime amministrative) dunque ha ricevuto il consenso dal 20% della popolazione con diritto di voto. Gli altri candidati hanno tutti avuto consensi ancor più modesti. In normali condizioni di lucidità intellettuale, ogni politico avrebbe dovuto fare karakiri sulla pubblica piazza e invece no, tutti ieri sera erano esaltati dai risultati raggiunti.
Veramente scandaloso che i politici non abbiano ancora capito che questo scollamento fra loro e i cittadini sarà difficilmente sanabile a meno di scelte precise ed immediate che evidenzino un pò di buona volontà da parte del governo che rappresentano. La partenza non mi sembra esaltante, si parla ancora di conflitto di interessi o di riforma della giustizia che credo siano i soliti pretesti per continuare con questo stallo infernale. Occupazione giovanile, sostegno al sistema produttivo, radicale riforma della legge elettorale, drastica riduzione delle spese della politica e poi tutti a casa per dar voce ai cittadini affinchè esprimano il loro consenso su quanto fatto: questo credo che sia il minimo necessario subito. Non sono per natura pessimista, ma temo che questi miei intenti rimarranno un mio sogno nel cassetto. La cosa che mi rattrista maggiormente è che parlando fra persone “normali” anche di diverse opinioni politiche di fondo, ci si trova sempre consenzienti sul da farsi per cercare soluzioni al superamento di un momento così difficile, gli unici a non capirlo sono quelli che detengono il potere e potrebbero tentare di farlo. Credo che sia veramente un momento drammatico, ma non per la contingenza economica mondiale, bensì proprio per questa incapacità dei politici di capire e trasmettere il pensieri dei loro sostenitori. Forse sono stato troppo prolisso, ma
sono veramente avvilito, spero di non essere stato troppo banale e scontato, grazie di nuovo.