Ho già scritto dell’orgoglio paterno, e ahimè rischio di essere ripetitivo.
Ma l’occasione è troppo ghiotta per trascurarla.
Questa sera un caro amico, che, nella passione quotidiana, sa davvero colorare il prisma dei tanti talenti di cui è indubbiamente dotato, presentava il suo ultimo libro con Mondadori “Crescere un figlio“, di cui ha donato un ampio brano a MPblog.
Rispondendo a una mia sollecitazione sulle tante facce di questo suo prisma, con sguardo ampio di occhi azzurri, ha con semplicità sorprendente evidenziato il filo rosso che tiene strettamente unite queste facce, in apparenza tanto diverse. Un’unità che dà significato all’intero, tante e varie esperienze che contribuiscono tutte a comporre un unico quadro d’insieme. Ed è significativo che il mio amico, stimato medico neonatologo, abbia spiegato che nel suo ultimo libro, il solido substrato di nozioni mediche-psicologiche-sociologiche è veicolato da un’altrettanto solida sensibilità umanistica, la cui importanza non è di certo inferiore.
A questo caro amico, e agli amici medici che ho avuto il piacere di incontrare, dedico il tema sulle Uova di Pasqua di mio figlio Pietro, nel cui sguardo sembra cogliersi, a volte, lo scintillio dell’ampiezza.



allevolta
marzo 27, 2013
Ieri alla Feltrinelli si accennava alla necessità di parlare ,maggiormente ai ragazzi di nascita e di morte. Questo scritto di Pietro conferma la profondità e la sensibilità dei bambini anche su temi difficili. Noi genitori non dobbiamo avere paura, e anche gli insegnanti devono cogliere al volo ogni occasione per sollecitare riflessioni profonde.
Grazie Pietro, continua così e leggeremo presto i tuoi libri!