Gli anni frenetici trascorrono,
incapaci di convincere della tua assenza.
La frenesia non vince la quiete silenziosa dell’addio di quel giorno.
Il tuo ultimo respiro fu di tutti noi.
Quanto silenzio resta di quella mattina, in cui tutto con te parve fermarsi.
Un silenzio assoluto, che sembrò impossibile spezzare.
Così non fu, fin da subito.
Gli incombenti della morte sono chiassosi.
La vita lentamente ricominciò a muoversi, alimentandosi del chiasso.
La quiete dell’anima lotta con il chiasso del fisico, sempre.
Da allora quella quiete silenziosa è chiusa in noi, come una lucciola nel pugno della mano.
Porto sicuro, quando la barca si imbizzarrisce nel mare tumultuoso.
Quel giorno, di un anno monco di un giorno, continua ad essere ieri, incurante del tempo trascorso.
Fu dolore unanime, silenzioso, pure nei tanti volti di amici che accorsero per donare il loro esserci.
Asciugarono le nostre lacrime, vicinanza che si nutrì di quel dolore.
Come insegna il Poeta:
“Si è vicini
quando il dolore
è unanime.
Bello vedere
che ti asciughi le mie lacrime.”
(Franco Arminio, Si è vicini, in Studi sull’Amore, Dio è un’invenzione degli amanti, Einaudi, 2022)

Posted on Maggio 24, 2022
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