21

Un tempo a 21 anni si raggiungeva la maggiore età.

Ma non è il nostro caso, la maggiore età non è un obiettivo da prefissarsi. Non è la ponderazione della maturità che ci ha fatto decidere di sposarsi, e non è certamente la saggezza della maggiore età che aiuta in certi istanti. Una sana follia e tanta levità è quanto serve e basta.

D’altra parte 21 è il triplo di 7, quindi il 7 non è poi così negativo nei matrimoni.

Ma se guardo bene indietro a 21 devo aggiungere proprio un altro 7 e così sono 28 anni. Quattro volte 7, definitivamente riabilitato!

Non dirò come tutti gli anni che sembra ieri… effettivamente, però, lo è!

Pur accumulandosi il tempo dietro le spalle, la convinzione è che lo sguardo vada orientato principalmente al presente e al futuro.

Ed oggi mi viene spontaneo pensare che su un aspetto della mia vita non ho dubbi: sarei molto peggiore se la Rita, tanti anni fa, non avesse deciso di camminare con me, e se non perseverasse, tutti i giorni, che il Buon Dio ci dona, di proseguire nel nostro cammino insieme. E il futuro, sempre a Dio volendo, promette bene!

Perseverare… forse è proprio questo il segreto dello stare insieme.

Certamente perseveranti sono Lorenzo, Pietro e Giovanni, a volte per fortuna a giorni alterni, ma capita anche tuttti contemporaneamente, e allora bisogna essere davvero e molto perseveranti per non cambiare strada e scappare noi due soli da qualche parte.

Lo minacciamo, ma non lo facciamo mai, un po’ perchè il rischio è di constatare che l’iniziativa non provocherebbe nei tre figli (senz’altro in due) lo sconforto che ci immaginiamo (e minacciamo), un po’ perchè sappiamo bene che stare nella tranquillità conduce alla noia!

E così, senza temere di ripetermi, restana sempre “piccole pietre da trasportare / e da seguire per ritornare“, “piccole cose da riscaldare / grandi acquiloni da far volare” e “una finestra sempre aperta / per chi sa volare / che da noi possa arrivare / a riposare” (E. Finardi, Amore diverso).

Forza il cammino prosegue!