Quanti giorni, ore, minuti e secondi sono 18 anni?
Il gusto per il numero me lo fa chiedere.
Il tempo, tuttavia, non è unità di misura capace di misurare la trasformazione che è avvenuta, reciprocamente, insieme.
Emblematico che ultimamente mi sia sentito ripetere da persone che hanno deciso di separare le proprie strade: “Sai, stavamo insieme ormai da… troppi anni!“.
Non è il tempo che scorre, però, che invecchia la voglia di essere un Noi.
Ci si inganna se lo si pensa.
In quest’estate di un anno con un giorno di troppo in cui il tempo che scorre pretende di essere unico protagonista, l’inganno è ancora più scoperto.
18 anni sono trascorsi, ma non sono i secondi che si depositato ad indicare la via; sono le emozioni, le avventure, i dispiaceri, le gioie, i dolori, le noie, i contrasti, le fatiche, le soddisfazioni, il senso di pienezza che si respira, e tutto quanto ha, come acqua di sorgente, attraversato le nostre vite, sedimentando una serenità di fondo, che anche nei momenti più bui consente di scorgere una luce aldilà del buio, anche più scuro.
E così l’unità di misura non è il tempo che trascorre, è invece la solidità e l’ampiezza via via allargatasi delle fodamenta su cui appoggiano non solo i nostri piedi.
Consapevoli che l’Architetto di tutto è Altro da Noi.
Un Noi che si allarga, capace di accogliere senza trattenere chi spiccherà il volo, dovendosi affidare soltanto alle proprie ali.
Posted on settembre 12, 2016
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