In questa estate troppo calda e troppo umida,
di un anno con un giorno di troppo,
capitano cose inverosimili,
di cui oggi preferisco non parlare.
Dei loro effetti collaterali voglio parlare.
“Leggere attentamente le prescizioni prima della somministrazione“,
è un’avvertenza che non sempre la vita ti consente di rispettare.
Si scopre, tuttavia, che non tutti gli effetti collaterali delle cose della vita sono negativi, come ti aspetteresti, condizionato dal cinico realismo che inesorabile si impossessa dei tuoi pensieri.
Così, gradualmente, ti accorgi della rete di affetto che ti circonda, che ti sorregge, quasi sempre in silenzio, con discrezione.
Un legame forte e invisibile che non necessita di cenni o di richieste per esserci.
Semplicemente c’è, e te ne eri dimenticato.
Come la piccola goccia erode la superficie più dura, questo legame scalfisce la tentazione di isolarsi.
Un saluto discreto, la disponibilità alle piccole cose che il quotidiano propone, una passeggiata svagante, un messaggio su WhatsApp, una tavola imbadita di tutto punto, un passaggio in auto, una serata normale, un’ospitalità improvvisa, tanti, diversi e unici sono i modi con cui si propaga il calore di legami profondi, senza parole.
E così capita, tra gli effetti collaterali delle cose della vita, una serata di teatro all’aperto.
In scena due marziani dal gesto e dalla voce robottizzati, impossessatisi di due corpi umani. Hanno la missione di localizzare un suono dagli effetti nocivi per loro e gli altri abitanti di marte. Un suono potente che esibisce acuti che invadono lo spazio. I due marziani, per avvicinare umani, raccontano storie di altri extraterrestri. Storie di Bambini capaci di vedere l’extra-terrestre che abita il mondo, che si alleano con gli extraterrestri contro gli adulti, resi miopi dalle piccole preoccupazioni quotidiane di scarso cabotaggio. Il suono diviene più insistente e fastidioso per i due marziani. Si scopre che è… la voce indomita di Albano. Non trovando la pericolosa fonte del suono i due marziani tornano a casa: missione fallita!
Spettacolo di raffinata scelta letteraria, interpretato con maestria da due indomiti attori – Savino Paparella e Claudio Guain – abituati a stupire con metamorfosi davvero extra-terrestri.
E così, in questa estate di un anno con un giorno di troppo, Amici, Marziani e Bambini si fondono insieme in una rete di legami capace di scaldare e sostenere.
Prezioso effetto collaterale delle cose della vita del quale ringraziare con il cuore!

Posted on agosto 3, 2016
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