La luce può abbagliare, quando l’occhio è intorpidito dalle tenebre.
Fatica la retina ad abituarsi alla luce, preferisce la penombra. La luce rende le ombre più nette, dai contorni scolpiti di luce.
Non è detto che la luce sia sempre gradita. Può illuminare aspetti che si preferisce tenere in penombra, può rendere evidenti prospettive che si preferisce ignorare.
Molto più accogliente il buio, o almeno la penombra, dove tutto è nero e non si scorgono differenze che possono ferire. Al buio tutte le vacche sono nere, gridava il filosofo che ben conosceva il fenomeno. Nell’oscurità il gesto si nasconde, le responsabilità si spezzano, schizzano tutti, anche chi nulla c’entra e sta in disparte.
Nel buio la fantasia si sbizzarrisce. Crea mostri e costruzioni che nulla hanno a che fare con la realtà. Al buio sembra che molti si sentano autorizzati a declinare verità, ad esporre teorie avventate, che la luce scioglie come neve al sole.
La luce rende la vista più acuta, allarga gli orizzonti. Osservare alla luce è condizione per esprimere qualsiasi parere, anche il più errato. Parlare al buio è da sciocchi presuntuosi.
Eppure quante volte capita di sentire allusioni e supposizioni fondate sul nulla, formulate al buio. E sempre mi sorprende la convizione con la quale sono proferite, senza alcun interesse di quanto così si possa ferire le persone oggetto di tanto non desiderato interessamento.
D’altra parte, diceva qualcuno: “la madre dei cretini è sempre incinta“.
Posted on luglio 20, 2016
0