IV Epistula

Posted on settembre 11, 2014

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Un’estate silenziosa.

Il Blog ha sofferto dell’assenza di parole, come i mesi trascorsi hanno sofferto dell’assenza di estate. Un luglio e un agosto senza estate, hanno portato con sé un Blog senza parole.

Le parole sono fuggite, infreddolite dalla mancanza di sole, oltre che impaurite dalla mancanza di autentico ascolto. Hanno pensato di essere inutili; hanno ceduto spazio al tatticismo, alle previsioni meteo che ogni giorno assicuravano l’arrivo dell’anticiclone delle Azzorre. Che, invece, ha preferito stare altrove.

E così, mentre il calendario scivola verso l’autunno, le parole tornano in questo Blog. Lo fanno per esprimere affetto a una persona cara che soffre, come tante, troppe, in questa estate troppo fredda.

Tornano parole rinvigorite dal silenzio, che gettano luce nel buio apparente, che si prefiggono di spezzare dinamiche avvizzite da interessi e tatticismi ormai privi di respiro.

Si ricomincia da una epistula, la IV:
 

 

A una cara amica

Non sono riuscito a esserci ieri pomeriggio, e mi è molto dispiaciuto. So bene che le parole dovrebbero tacere e rispettare il silenzio di questa apparente assenza.

Abbraccio te e i tuoi, il silenzio di questi giorni, dopo tanti e troppi rumori, indica solo un passaggio, non certo una fine.

Quando una persona lo disse a me, in quei giorni, la presi per pazza.

È tutto finito, mi dissi. Ora non c’è più, e non ci sarà più.

Sbagliavo ! Me ne accorsi subito dopo.

Il silenzio assordante di quei giorni lentamente se ne andò.

Come capita nel bosco, dopo un rumore improvviso che tutto fa tacere.

Ho iniziato a percepire un legame, una presenza, dapprima fievole, poi sempre più netta, che mi accompagna sempre, tanto che quel 24 maggio di diciotto anni fa sembra ieri.

Capii che davvero l’assenza è soltanto apparente.

Un caro abbraccio,

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