Libertà… di insultare ?

Posted on Maggio 9, 2013

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Questo Blog nasce proprio con lo scopo espresso di alimentare IDEE, di stimolare Cultura Politica, o quantomeno, con minor presunzione, una riflessione Politica attenta, pacata e profonda, che non si accontenta di slogan superficiali, come è ormai degradato il dibattito politico, appiattito al modello del talk show.

La notizia che Mentana abbandona Twitter per «Troppe offese» e il contenuto dell’articolo di Bebbe Severnini, che qui sotto si riproduce, non sono buoni segnali.

parole-come-pietre-da-di-pietro-L-I1fM_5Da sempre ho l’abitudine (aggravata dalla professione) di dare alle parole un grande valore,  il peso di pietre, come ho scritto in altro articolo. D’altra parte non mi dedicherei faticosamente a questo Blog se non fossi convinto che le parole possono essere veicolo di democrazia, come sostenuto nell’articolo già segnalato. Per questo motivo trovo pericoloso anche solo parlare di “golpe” o “golpetto“, e per questo stesso motivo rifuggo l’insulto come comunicazione, ritenendo che mostri soltanto l’assenza di un solido pensiero.

La riflessione sul tema è indispensabile ed è imprescindibile, anche per la gravissima situazione sociale-economica in cui ci troviamo. Chi intende occuparsi della Polis ha il dovere civico di confrontarsi con civiltà e soprattutto sulle idee, e non già sulla personale attitudine all’insulto. Pensate che personalmente considero l’uso del “Grazie!” uno strumento di rivoluzione, e non più soltanto e semplicemente di desueta educazione!

E’ indubbio che il problema riguardi tutti. Tuttavia, l’insistenza del Movimento 5 Stelle e del suo leader (o non-leader) nell’uso di toni sopra le righe, e soprattutto l’indulgenza rispetto a tale uso da parte dei consociati non è un certo un segnale di rottura del sistema, bensì di perfetta omologazione. Basti risentirsi qualche comizio elettorale o post-elettorale di Silvio Berlusconi per sentirne delle belle. D’altra parte, qualcuno mi dirà, spararle grosse qualche risultato lo porta, il risultato del PDL nè è la prova.

Che dunque deliberatamente a tale modello si ispiri anche il M5S ?

 Il Grillo canta, non insulta!

Dopo un fondo sul “Corriere”, una partecipazione a “Ballarò” e una a “Otto e mezzo”, dove ho espresso opinioni sul Movimento 5 Stelle, ho raccolto una cascata di commenti aggressivi, volgari o minacciosi. Soprattutto su http://www.beppegrillo.com (ma gli insulti non erano vietati?), sul canale Youtube Rai (chi lo modera?), su Facebook e Twitter. Esagero? Cosa direste, se qualcuno scrivesse di voi “Non vale nemmeno il prezzo del colpo che meriterebbe ampiamente di ricevere in mezzo agli occhi”?

Sono spaventato? No. Offeso? Nemmeno. Dispiaciuto? Certo. Perché questo è ormai il dibattitto pubblico in Italia. E il web – l’ho scritto, lo ripeto – non è un’attenuante: è un’aggravante. Internet è troppo importante, affascinante e libera perché bande di incoscienti, travestiti da libertari, possano rovinarla.

Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio diranno: e noi cosa ci possiamo fare? Rispondo: molto, potete fare. Potreste dire a vostri sostenitori, per esempio, che reagire così a ironie o critiche è assurdo. Potreste aggiungere che una formazione politica nuova e originale – il Movimento 5 Stelle – non può e non deve ospitare attacchi personali di questo tipo (il commento citato sopra è ancora sul blog http://www.beppegrillo.com – firmato andrea f. 26.04.13 12:30).

Soprattutto, caro Grillo, lei potrebbe evitare d’aizzare i suoi elettori. Se dopo una frase scherzosa – “Il dibattito in streaming tra Enrico Letta e Vito Crimi? Come mettere di fronte Bayern Monaco e Sambenedettese: quasi scorretto!” – lei pubblica una mia foto, titola “Mescolarsi vuol dire sporcarsi di merda”, storpia il mio nome e quello del “Corriere”, insulta Lilli Gruber e dice che, in altri tempi, io avrei “decantato il Duce, Pinochet e Gromiko”, è chiaro: i suoi elettori penseranno che è legittimo spingersi più in là (oltre a chiedersi chi diavolo era Gromiko).

Non sono preoccupato, ripeto, non denuncerò nessuno e so che molti altri italiani hanno ricevuto il “trattamento a cinque stelle”. Ma credo sia venuto il momento di dirlo: adesso, basta. Non si può vivere d’insulti. Cominci lei, Grillo. Ricordi d’essere un leader cui nove milioni di persone hanno dato fiducia. Il desiderio di stupire, e il fastidio per il dissenso, porta a considerare ogni avversario un nemico, ogni obiezione un’offesa, ogni dubbio un tradimento.

Ho letto “Il Grillo canta sempre al tramonto”: non mi pare d’aver trovato una liberatoria dell’insulto. Il Movimento 5 Stelle – come la Lega, in tempi recenti – è servito a incanalare pacificamente la protesta e l’insofferenza: lo riconosco. E, per adesso, non vedo un collegamento tra toni minacciosi ed episodi di violenza. Ma è tempo di voltare pagina. L’Italia ora ha un governo, e ha bisogno di un’opposizione battagliera e informata. Tocca a voi. Le urla, le minacce e le volgarità non sono degne del più originale movimento politico di questo secolo. L’Italia si cambia con le idee in testa, non con la bava alla bocca.

 Aspetto una risposta. Ma le risposte, come i sorrisi, dalle vostre parti sono merce rara.

             Beppe Severgnini dal Corriere della Sera 9.5.2013
Grillo sorridente
Posted in: Polis, Risonanze