Giulio Andreotti 1919 – 2013 R.I.P.

Posted on Maggio 7, 2013

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GiulioAndreotti cappelloCertamente qualcuno si scandalizzerà, ma chi scrive è cresciuto nel “mito” dell’On. Giulio Andreotti, sopratutto per la cultura e la sottile ironia che lo hanno sempre contraddistinto, in un panorama di politici di statura e di loquela ben phpThumb_generated_thumbnailinferiori.

Andreotti è volenti o nolenti uno dei più autentici Protagonisti della vita del nostro Stato, dal dopoguerra ai giorni d’oggi, seppur malati e trascorsi al riparo dei riflettori. L’anedottica legati alla sua persona, dall’emicrania all’insonia, dalle frequentazioni con tutti i potenti del mondo al suo considerarsi “postumo di sè stesso“.

Aldilà di ogni giudizio Politico sul quale non mi esprimo, a Giulio Andreotti non si possono non attribuire capacità, intelligenza e ironia. La paralisi istituzionale nella quale si è trovato il neo eletto Parlamento, incapace finanche di eleggere un nuovo Pesidente della Repubblica, hanno evidenziato la carenza assoluta di tali doti nella classe politica oggi protagonista della vita pubblica nazionale. Andreotti conosceva con esattezza la delicatezza degli equilibri, e la necessità di preservarli, nello stesso interesse della corretta gestione dela res publica. Si racconta che egli abbia sempre fatto attenzione che nell’arco parlamentare fossero sempre rappresentate quelle forze estreme, sia a destra sia a sinistra, per consentire sempre una piena dialettica democratica anche tra forze molto ditanti tra loro. Era troppo netto in lui il ricordo di quella mattina del 16 marzo 1978, quando nella veste di Presidente del Consiglio incaricato si stava recando in Parlamento per richiedere la fiducia per il proprio governo, e venne informato del rapimento di Aldo Moro, il cui drammatico epilogo è scolpito nella coscienza della nostra nazione.

Giulio-Andreotti-2Aldilà di ogni giudizio anche di natura “giudiziaria”, o supposto tale, non può dimenticarsi che Andreotti non si è mai sottratto ad alcun processo, all’interno del quale si è difeso con fermezza e strenuamente, senza mai neppure incedere nella tentazione di descriversi come una vittima del sistema, come un perseguitato. Altri, di quell’epoca, hanno preferito ripararsi all’estero; altri ancora, fino ad oggi sopravvissuti, si sono innanzitutto difesi dai processi, con costanti eccezioni e ricusazioni. Andreotti si è sottoposto a processi infamanti svolgendo al loro interno la più strenua delle difese.

Aldilà di ogni valutazione, Andreotti è definitivamente entrato nella Storia di questa nostra Repubblica, custodendone i più intimi segreti, con uno stile inconfondibile e irreprensibile, di cui sommessamente, in questa nuova fase politica, il sottoscritto sente la mancanza.

Come sempre, Giannelli sul Corriere della Sera riassume tutto questo con il suo tratto magistrale.

Giannelli Andreotti 07 05 2013

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