Le parole sono pietre, il confronto può essere solo sulle e colle IDEE. La grave situazione sociale odierna non consente superficialità che rischiano purtroppo di eccitare quantomeno menti malate!
Si deve tornare al confronto fermo e vigoroso, ma sempre rispettoso delle IDEE altrui.
Per questa ragione mi sono permesso, in questi ultimi giorni, di manifestare il mio disappunto sull’uso disinvolto, fatto da tanti, della parola “golpe” o “golpettino”.
Senza dubbi credo che l’Italia sia, sotto questo profilo, una Democrazia matura, capace di discutere di IDEE, senza temere derive violente, ma eccitare gli animi con le parole non è mai opportuno.
Si gettano pietre in acque tempestose!
Il moltiplicarsi silenzioso di suicidi è il grave sintomo della disperazione sociale. Il passo a quanto successo questa mattina davanti a Palazzo Chigi può essere molto piccolo!
E chi, come me, rammenta il clima degli anni di piombo, e l’atmosfera sospesa di quella mattina del 16 marzo 1978, quando Aldo Moro fu rapito e i cinque uomini della scorta trucidati, non può non aver sussultato questa mattina.
Posted on aprile 28, 2013
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