Sembra proprio che accada quanto di più improbabile appariva fino a questa mattina, per conferma del medesimo protagonista.
I partiti politici e i non partiti-movimento, ognuno a suo modo e ciascuno con maggiore o minore consapevolezza e volontà, abdicano al loro proprio ruolo politico costituzionale e, come a Canossa, si inginocchiano davanti a Re Giorgio per pregarlo di restare al Quirinale. Come già si è scritto in un precedente post, i partiti (tutti!) non sono in grado, neppure oggi, di riempire il vuoto pneumatico da loro creato edemerso con drammaticità nel novembre 2011, conseguentemente sono costretti a ricorrere, a rifugiarsi, nell’unica personalità che resta a questa nostra amata Nazione: il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Attendiamo di leggere i risultati di questa sesta votazione, che sulla carta si prospetta ampiamente come l’ultima e la risolutiva.
Nei numeri dello scrutinio, come il vaticinio con i fondi del caffè, potremo leggere l’autorevolezza del riconfermato Presidente della Repubblica, il futuro del PD, ma anche e soprattutto le prospettive di un eventuale governo o l’inevitabilità di un immediato ritorno alle urne, che, con la riconferma di Napolitano, potrebbe anticiparsi a giugno, mese in cui si è già votato.
Anche per la lettura dei fondi del caffè, Re Giorgio, napoletano doc, è un ottima scelta, devono aver pensato i partiti prima di abdicare !


Posted on aprile 20, 2013
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