
Ecco le parole con le quali Giorgio Napolitano ha accolto la notizia della sua rielezione, a lui portata dai Presidenti di Senato e Camera dei Deputati.
Come il comunicato con il quale il Presidente ha, alla fine, dato la propria disponibilità ad essere eletto, le parole di Napolitano vanno lette con molta attenzione, e lunedì, nel discorso per il giuramento sono certo che le parole saranno altrettanto pietre miliare per indicare il percorso istituzionale dei prossimi giorni.
“Auspico fortemente che tutti sapranno onorare i loro doveri concorrendo al rafforzamento delle istituzioni repubblicane” “Dobbiamo guardare tutti, come io ho cercato di fare in queste ore, alla situazione difficile del Paese, ai problemi dell’Italia e degli italiani, all’immagine e al ruolo internazionale del nostro Paese”. Lo ha detto il Presidente, Giorgio Napolitano, nell’incontro con il Presidente della Camera, Laura Boldrini, che, assieme al Presidente del Senato, Pietro Grasso, al Quirinale gli ha comunicato la sua rielezione a Presidente della Repubblica da parte delle Camere riunite con la partecipazione dei delegati regionali. Il Presidente ha voluto innanzitutto rivolgere il suo saluto e il suo omaggio alla Presidente della Camera e, con lei, al Presidente del Senato che “hanno sperimentato la fatica e la tensione del presiedere una seduta comune insieme con i delegati regionali: una seduta comune che già di per sé, per la sua stessa natura, è altamente impegnativa e che è risultata particolarmente tormentosa”. Di qui il ringraziamento per “questa loro dedizione”. “Potete immaginare – ha detto il Capo dello Stato – come io abbia accolto, con animo grato, la fiducia espressa liberamente sul mio nome dalla grande maggioranza degli appartenenti dei componenti l’Assemblea dei Parlamentari e dei delegati regionali. E come abbia egualmente accolto la fiducia con cui tanti cittadini hanno ansiosamente atteso una positiva conclusione della prova cruciale e difficile dell’elezione del Presidente della Repubblica. Ringrazio la stampa per come ha seguito e per come è chiamata a raccontare con obiettività i fatti di questa speciale giornata. Lunedì dinanzi alle Camere, concordando in questo senso la convocazione della seduta comune, avrò modo di dire quali sono i termini entro i quali ho ritenuto di potere accogliere in assoluta limpidezza l’appello rivoltomi ad assumere ancora l’incarico di Presidente. E preciserò come intenda attenermi rigorosamente all’esercizio delle mie funzioni istituzionali. Auspico fortemente che tutti sapranno nelle prossime settimane, a partire dai prossimi giorni, onorare i loro doveri concorrendo al rafforzamento delle istituzioni repubblicane”. Ai Presidenti delle Camere, quindi il Capo dello Stato ha manifestato il suo intendimento di avviare immediatamente il nuovo mandato.
Cristina
aprile 21, 2013
La giornata di ieri è stata particolarmente vissuta dal popolo italiano per le risposte che la politica deve dare alla difficile situazione che stiamo vivendo.
Risposte atte a migliorare la situazione economica, ma non solo, per risollevare questo nostro paese anche dal punto di vista sociale e culturale. Riuscire a ridurre l’Italia, che di arte, cultura, turismo, e di tutto il made in Italy, potrebbe vivere, nella situazione attuale significa aver azzardato politiche perverse oltre che sbagliate, politiche vergognosamente masochiste. Il risultato della giornata di ieri, con la rielezione di Giorgio Napolitano, ha suscitato pareri contrastanti e nei più di delusione per l’incapacità di andare oltre, di trovare soluzioni nuove.
Quello che mi pare più evidente ora è che abbiamo assistito ad un teatrino ben orchestrato e che la soluzione attuale ripropone uno scenario paludato.
Napolitano fa, da buon servitore dello stato, il suo dovere. Il dubbio è che sappiano giocare ruoli all’altezza della situazione le parti che saranno chiamate a lavorare.
Al fine penso che la “crisi” nella sua accezione più propositiva sia opportunità per scelte nuove, per cambiamenti profondi, deve essere situazione che mette in moto forze diverse, per progettare e sognare scenari sociali partecipati e coinvolgenti.
A questo punto, da ottimista quale sono, credo che la crisi sia un ottimo punto di partenza per attuare scelte socialmente responsabili e per cominciare ad occuparci attivamente della cosa pubblica, con azioni di partecipazione attiva. Insomma è arrivato il momento per tutti i cittadini responsabili di prendere in mano i fili della politica, dell’associazionismo e cominciare a dialogare intorno ad un tavolo di situazioni concrete per un possibile cambiamento. A tutti coloro che hanno conoscenza e cultura è chiesto di partecipare.
E con forza e determinazione è giusto che da domani si inizi a sorvegliare sull’operato dei politici che formeranno il governo, che da domani dovranno trovare soluzioni utili per tutti i cassaintegrati, per coloro che stanno perdendo il lavoro e per i più socialmente deboli.
Che sia nostro il dovere di fermare la politica sbagliate e dare inizio ad una nuova era fatta scelte etiche e società condivisa, perchè l’Italia può permettersi l’eccellenza e l’eccellenza siamo noi cittadini.
Cristina Guerranti