Ob Patriam

Posted on marzo 29, 2013

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Ob più accusativo, così i nostri antenati latini significavano un legame stretto con lo scopo perseguito da martiri. L’iscrizione della grande lapide posta all’ingresso della Rocca malatestiana di Cesena che riporta l’elenco di tutti gli italiani che in vario modo non hanno esitato a sacrificare la vita “per” la Patria, “a causa” e “a sostegno” di questa.

Leggendo l’iscrizione in questi giorni di consultazioni inconsulte e inconcludenti, addirittura in streaming, viene spontaneo il raffronto, grandemente impietoso per l’oggi. Nello scorrere i tanti nomi, custoditi dalla lastra di marmo ad imperitura memoria, non si può non percepire netto un certo senso di imbarazzo. Lo stesso imbarazzo che il neo eletto Parlamento, e non intendo i leader più o meno influenti, ma ciascuno dei senatori e deputati eletti, dovrebbe provare pensando ai tanti italiani fatti scivolare nella mitica soglia di povertà, ai tanti invisibili italiani suicidi per una crisi che ormai morde feroce.

Lo spettacolo indecente di parlamentari ostaggio di logiche antagoniste, di interessi contrapposti e di strategie più o meno nobili, davvero costituisce l’ulteriore conferma del fallimento della politica, con la p minuscola, recitata da partiti e movimenti non-partiti che hanno smarrito il senso stesso della loro esistenza: fare il bene della Polis!

Non resta che aggrapparsi alla saggezza del Presidente della Repubblica, che a dispetto dell’età ha mostrato un vigore riformista assai maggiore da quello esibito da ben più giovani politici. Ancora una volta Giannelli, sul Corriere della Sera di oggi sintetizza con maestria di tratto la situazione politica.

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