E’ davvero una scelta di campo ?

Posted on marzo 9, 2013

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punto interrogativo

Il successo elettorale del Movimento 5 Stelle e di Grillo impone interrogativi seri, che impongono risposte altrettanto serie, e non sbrigativamente fondate su pregiudizi.

Si badi bene, non è certo la finalità di salire sul carro del vincitore che mi conduce a pormi questo interrogativo, né tantomeno la necessità di metabolizzare un fenomeno non condiviso, in altre parole di farmi piacere quanto sgradito.

Innanzitutto si deve distinguere con nettezza il Movimento 5 Stelle dal suo vertice Grillo-(Casaleggio). No già per separare la testa dal corpo, ma per la profonda distinzione di intenti e di obiettivi che animano, da un lato, gli attivisti 5 stelle, e Grillo-(Casaleggio) dall’altro. Di tale palmare divaricazione  è ben consapevole Grillo(-Casaleg

gio), tanto che ha espresso  l’intenzione di modificare la norma Costituzionale che sancisce l’assenza del vinc

olo di mandato per gli eletti. E sempre tale consapevolezza motiva il divieto imposto agli eletti al Parlamento di partecipare a trasmissioni televisive e/o di farsi intervistare. Invero, i più maligni, dopo aver sentito e letto qualche intervista e apprezzato la consistenza dei contenuti espressi dagli eletti, danno piena ragione a Grillo-(Casaleggio) nell’aver vietato il contatto con la stampa.

Detta divaricazione si evidenzia altresì, dall’altro lato, nella non condivisione (credo anche ignoranza) da parte degli attivisti 5 Stelle delle visioni futuristiche Casaleggio(-Grillo) dell’ordine mondiale chiamato GAIA, del quale si è già detto in altro articolo a cui si rimanda.

Fatta questa preliminare e fondamentale distinzione, restano da indagare i motivi che hanno spinto tanti a canalizzare il proprio voto nel firmamento 5 stelle. Senz’altro, e non ho dubbi al riguardo, il motivo più diffuso è la volontà di formattare il sistema, di “mandare tutti a casa“, ed è dunque comprensibile che tale vigorosa volontà non rallenti per compiere distinzioni ma inevitabilmente fa

ccia di tutta l’erba un fascio, accettando il rischio di falciare anche fiori e frutti (e senz’altro ce ne sono!!), comunque ritenuti colpevoli di essere “parte del sistema“.

Sul punto è molto interessante l’analisi che compie Ernesto Galli della Loggia nell’editoriale oggi comparso sul Corriere della Sera on line, pur non condividendosi le conclusioni alle quali giunge, un po’ troppo apologia a 5 stelle. Se è vero, infatti, che per una grande parte degli elettori del Movimento 5 Stelle l’esigenza di riformare il sistema è fondamentale, non è vero che tale non-partiro ne abbia l’esclusiva,  non potendosi certo escludere che tale ansia abbia altrettanto genuinamente animato una grande parte anche degli elettori dello schieramento di centro sinistra e della coalizione che faceva riferimento a Monti.

Io, ad esempio, sono tra questi elettori, animati da una ansia e da una urgenza di cambiamento e di riforma del nostro sistema Italia che non possono valutarsi – per odioso pregiudizio – di grado inferiore a quello che animano gli attivisti 5 stelle. Semplicemente sono diversi i percorsi e i punti di partenza, mentre uguale è la prospettiva di svolta.

tre_scimmiette

Sinceramente non riesco a scorgere altrettanta ansia riformista nel pur amplissimo elettorato della coalizione di centro-destra. Vien da pensare che i “gravi” problemi di congiuntivite del Signor B, siano i segnale di una vera e propria epidemia, che ha condotto al voto tanti italiani anche con gli occhi chiusi, oltre che con il naso turato, e probabilmente le orecchie tappate!

Se dunque il voto 5 Stelle ha la genuina aspettativa di condurre un rinnovamento del sistema, torno a chiedermi come potrà essere interpretata una strategia evidentemente sterile, in quanto finalizzata soltanto a impedire la formazione del Governo di cui il nostro Paese ha urgente bisogno ? Non si vuole certo sponsorizzare un Governo PD a 5 Stelle, e si trova davvero stucchevole gli sforzi con i quali alcuni importanti esponenti del PD (fra tutti la Puppato l’altra sera a Ballarò) creano similitudini nei programmi elettorali.

Si vuole semplicemente riflettere se non possa essere una preziosa opportunità sfruttare le maggioranze riformiste presenti in Parlamento per cambiare la legge elettorale e la legge anticorruzione, e poi, se proprio si deve, tornare a votare, consentendo davvero ai cittadini tutti di scegliere i propri rappresentanti tra persone oneste.

Le ragioni di una scelta.

Posted in: Polis