“Libera la Domenica”

Posted on marzo 7, 2013

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Libera la domenica

Da un caro amico, di cui apprezzo la profondità di sentire potenziata da una acuta ironia, ricevo l’invito a partecipare alla Campagna “Libera la Domenica” appoggiata tra l’altro, e comprensibilmente, dalla C.E.I. – Conferenza Episcopale Italiana, ma anche dalla Confesercenti. Sull’argomento non ho un’idea precisa, nonostante siano anni che mi frullano tanti pensieri, spesso condizionati dalla comodità di trovare i negozi aperti la domenica. Poi penso alle esperienze estere, a quelle tedesche, austriache o svizzere, nelle quali al sabato i negozi chiudono prima che gli altri giorni.

E’ dunque uno stimolo alla riflessione, oltre che, per chi si è già formato un’idea, ad andare a firmare la relativa proposta di legge nelle modalità che sono descritte.

Nel novembre scorso è iniziata la campagna “LIBERA LA DOMENICA”, una  mobilitazione nazionale contro l’apertura domenicale indiscriminata dei negozi; questa iniziativa mira  all’abrogazione della legge che lo scorso anno ha liberalizzato gli orari di  apertura degli esercizi commerciali, togliendo la competenza alle regioni.

La CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA appoggia questa importante  iniziativa promossa da CONFESERCENTI e FEDERSTRADE.

Come afferma Monsignor Giancarlo Bregantini, Presidente della  commissione CEI (Conferenza Episcopale Italiana) Lavoro Giustizia Pace, il  sostegno è a difesa di un valore umano: per intenderci questa non è una  battaglia per la “Messa”!

E’ una campagna che nasce da preoccupazioni non di tipo “confessionale” o culturale ma umano.

Questi i motivi:

–  il riposo domenicale è  fondamentale per l’uomo per dare senso alle cose che fa (mons. BREGANTINI parla  di riposo antropologicamente necessario)

–  vogliamo difendere il  valore sociale e familiare del riposo domenicale;

–  condividiamo le ragioni  economiche dell’iniziativa, espresse in modo convincente dalla frase “apertura  domenicale sia eccezione e non regola”. Questo vuole intendere la necessità  di     una regolamentazione degli orari dei negozi e non di  una liberalizzazione sfrenata del commercio domenicale.

– vogliamo difendere infine  il valore etico secondo il quale non basta la libertà economica fine a se stessa  senza uno scopo, senza il rispetto dell’uomo, del territorio e dei valori  sociali.

Occorre sottolineare che anche dal punto di vista economico la  liberalizzazione non è andata così bene: se le intenzioni erano quelle di  stimolare i consumi e di creare nuovi posti di lavoro i risultati non si sono  visti.

L’”orario di chiusura mai”  non ha convinto quasi nessuno: né i consumatori, né i lavoratori, né i  piccoli imprenditori del commercio (che si sono trovati di fronte a maggiori  costi senza apprezzabili risultati di entrate). Una scelta quindi che ha  favorito solo la grande distribuzione a svantaggio dei piccoli negozi che  continuano a chiudere e che sono destinati nei prossimi anni a ridursi  ulteriormente.

Anche in Europa non è così. Nei principali paesi europei alla  domenica i negozi restano chiusi, salvo realtà stagionali o turistiche. Per fare  anche un esempio italiano, la Provincia di Bolzano (una provincia che vive molto  di turismo) ha appena deliberato la chiusura di 35 domeniche su  52.

Per concludere IL NOCCIOLO DEL DISCORSO è che la teorica spinta ad  una maggiore apertura del mercato non può negare l’esigenza del rispetto di  valori etici appartenenti al patrimonio sociale comune, con riferimento alle  feste religiose e civili, al diritto al riposo dei lavoratori, alla  partecipazione alla vita delle famiglie e della comunità.

Perciò vi invitiamo a firmare e a far firmare la proposta di  legge.

Domenica 10 marzo 2013 dalle 8,30 alle 13,00 raccoglieremo le firme in  Parrocchia a SAN BERNARDO DEGLI UBERTI – VIA RAVENNA 1  – PARMA: occorrerà  portare un documento di identità ed il certificato elettorale.

Vi aspettiamo e vi invitiamo a passare parola.

Grazie

 p.s.: è possibile firmare (non solo domenica) anche presso  CONFESERCENTI, il DUC e i Poli  Sociali

Link utili sull’argomento: Libera la Domenica e su Facebook