Più gli anni passano e sempre più spesso mi sorprendo a godere, all’improvviso, di momenti di autentica e intensa commozione. E’ un fenomeno strano, che mi limito a registrare, nè assecondando nè tantomeno osteggiando, accogliendo semplicemente la fortuna di possedere una chiave in più di lettura del mondo in cui viviamo.
Mi è capitato, di recente, proprio il giorno dell’ultimo dell’anno, trascorso in parte in viaggio con i ragazzi e Rita.
La giornata era stupenda, una incredibile limpidezza esaltava la luce del sole splendente. Il Lago di Garda splendeva nel sole di una bellezza davvero mozzafiato, commuovente, per l’appunto. La tranquillità della giornata priva, finalmente, di appuntamenti con l’orologio e lo stare insieme con chi amo, si sono resi complici della bellezza della natura, donandomi una idea per il nuovo anno. Un’idea di certo non originale, ma si sa le intuizioni spesso mostrano quello che non si riesce a scorgere davanti ai propri occhi.
Solo la bellezza può essere contrapposta alla bruttura che ci circonda, solo proponendo e indirizzandoci alla bellezza si può neutralizzare la bruttura: la sola critica seppur doverosa e puntuale, e a volte solo distruttiva, non è in grado di ricondurre al bello.
Un sorriso, il dire un grazie, la disponibilità, la condivisione sono le uniche armi efficaci e autenticamente rivoluzionarie contro la bruttura che ci circonda. Non è certo una strada senza fatica, non è un prodotto di sofisticato marketing, ma recupera l’autorevolezza che è divenuta oggi merce rara.
Non dunque una Estetica sterile e contemplativa della Nausea che a volte si prova, come il protagonista del romanzo di Jean-Paul Sartre, pensi un’Estetica dell’Impegno, dell’Azione.
Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti canta:
Io penso positivo perché son vivo perché son vivo,
io penso positivo perché son vivo e finché son vivo,
niente e nessuno al mondo potrà fermarmi dal ragionare,
niente e nessuno al mondo potrà fermare, fermare, fermare quest’onda che va, quest’onda che viene e che va quest’onda che va
quest’onda che viene e che va, quest’onda che va quest’onda che viene e che va quest’onda che va, quest’onda che viene e che va.
Jovanotti, Penso positivo (1993), album Lorenzo 1994 (1994)

Cinzia
febbraio 3, 2013
Condivido il suo pensiero e aggiungo che la superficialità diffusa e la presunzione di molti di volere sempre a tutti i costi tutto ciò che non ci appartiene rende a volte le relazioni sociali difficili e impegnative. Credo davvero che il pensiero positivo ci possa portare qualcosa di bello. La gentilezza e la cordialità, merce rara , dovrebbero essere il nostro motto per iniziare la settimana con l’obiettivo di poter influenzare chi ci sta vicino.