I vertici del trilatero che disegna la nascita di un figlio, tracciano il contorno di un cuore. Il dinamismo trilaterale resta invariato, mentre si moltiplicano le sfaccettature tanto quanti sono i figli. Un trilatero nient’affatto rigido, che si flette all’interno per cullare il sonno del neonato, per asciugare una lacrima, e che è capace di distendersi all’esterno per essere trampolino per il figlio cresciuto.
Sommo errore è trasformare il trilatero in un recinto chiuso, che esclude, che seleziona.
La famiglia sperimenti, ogni giorno, l’apertura verso l’esterno, verso l’altro, a testimonianza dell’originaria apertura al dono della Vita.
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Posted on gennaio 20, 2013
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